Il Design Intelligences è un collettivo di esseri umani e non umani dedicato a riunire diverse forme di vita e intelligenza per affrontare le complesse sfide ambientali e sociali della nostra società globale. La missione del gruppo è l’impegno verso ricerche e pratiche di more-than-human design, integrando modi di conoscere e creare il mondo che spaziano dall'umano al naturale, fino all'artificiale. 

Promuovendo una comprensione pluralistica dell'intelligenza, il gruppo si propone di esplorare le sensibilità, capacità e temporalità uniche di diversi gruppi umani, dalle culture non occidentali a quelle indigene, e non umani, come microbi, organismi vegetali o intelligenza artificiale. L’obiettivo di Design Intelligences è rivelare relazioni sinergiche tra queste intelligenze diverse, per influenzare le pratiche di design future.

Attraverso un approccio integrato tra teoria, metodologia e pratica (research-through-design), il gruppo promuove un approccio al design interdipendente, pluriversale e rigenerativo, per rispondere ai bisogni fondamentali di tutti gli esseri planetari, considerando le loro complesse interdipendenze all'interno di mondi tecnologicamente mediati.

Sebbene questa interdipendenza tra umani e non umani, dagli organismi viventi alle macchine, non sia nuova in campi come la filosofia, le scienze umane o la biologia, costituisce una novità per il design.

Design Intelligences promuove il dialogo tra diverse culture, specie e discipline accademiche, ognuna delle quali offre una lente unica per esplorare le complessità della vita contemporanea. Integrando contributi provenienti da culture, specie e campi di studio diversi– dall'ecologia all'antropologia, dall'informatica alla filosofia–la ricerca del gruppo mira ad arricchire l'intelligenza collettiva del pianeta e a rafforzare la capacità di affrontare le sfide contemporanee, promuovendo pratiche di design che sostengono e alimentano la vita anziché comprometterla.

Il gruppo si propone, inoltre, di formare una nuova generazione di designer capaci non solo di costruire collaborazioni tra umani e non umani, ma anche di riconoscere e coltivare nel tempo le relazioni politiche e multiscala tra agenti globali, aprendo la strada alle design intelligences come chiave per una sopravvivenza collettiva.