DIY-Materials
I materiali sono indiscutibilmente uno degli attori principali del processo progettuale. Attraverso i materiali e le tecnologie ad essi associate, si determina il futuro dell’artefatto, la sua relazione con gli utenti e l’ambiente. Il principio alla base dello sviluppo di materiali seguendo l’approccio Do It Yourself Materials (DIY-Materials) è emerso all’interno del concetto della Materials Experience, ossia ciò che descrive una visione olistica dei materiali nel design, che permette di capire e definire come un materiale possa influenzare il pensiero, le sensazioni e le azioni.
I DIY-Materials sono definiti come un’esperienza materica emergente e sono creati attraverso esperienze di autoproduzione individuale o collettiva, spesso con tecniche e processi di invenzione propria del designer, come risultato di un processo di “Material Tinkering”, ossia tramite la sperimentazione creativa di sostanze, ingredienti e processi. Questi possono essere materiali nuovi, creati con l’aggiunta di altre sostanze oppure possono essere versioni modificate o ulteriormente sviluppate di materiali già esistenti.
Il gruppo di ricerca transdisciplinare DIY-Materials è stato fondato ed è tutt’oggi guidato da Valentina Rognoli, Prof.ssa associata del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano e vede la partecipazione di ricercatori italiani e internazionali.
È semplice decretare l’origine dei materiali tradizionali, è certo infatti che la plastica provenga dal petrolio e il vetro dalla silice, mentre le origini dei DIY-Materials non sono così evidenti.
La loro classificazione si basa principalmente sull’origine del materiale o dei materiali di cui sono composti ed è ispirata alla tassonomia di Linneo, botanico, zoologo e medico svedese che nel 1758 raccolse gli elementi della terra nel suo Systema Naturae.
Quindi, per facilitare la classificazione e la comprensione dei DIY-Materials sono stati definiti cinque gruppi, denominati regni. Dai più tradizionali e facilmente immaginabili Kingdom Vegetalia, Kingdom Animalia e Kingdom Lapideum ai più complessi e meno immediati Kingdom Recuperavit e Kingdom Mutantis, riferiti rispettivamente ai materiali nati da scarti e a quei materiali nati dall’evoluzione e dalla mutazione di ingredienti, anche di diverse fonti, grazie all’uso di una tecnologia determinata.
Seguendo questo schema, è stato costruito un database *www.diymaterials.it * che presenta diversi casi studio e alcuni materiali nati in seno al gruppo di ricerca, da singoli progettisti o da gruppi. Questo database vuole essere un archivio di ispirazione per le ricerche future attorno al tema dei materiali autoprodotti.
In aggiunta alle attività legate ai DIY-Materials, il gruppo di ricerca si concentra, sia a livello teorico che pratico, su temi trasversali inerenti ai materiali per il design, ai materiali circolari e sostenibili, ai materiali connessi e per i sistemi interattivi.
Oltre a consolidare i temi di ricerca con ricerche e progetti finanziati, DIY-Materials research group intende intensificare le proprie azioni nell’area della bio-fabrication, fabbricazione di materiali e artefatti tramite l’impiego di organismi viventi come alghe, micelio e batteri, attraverso ricerche dottorali, progetti e cooperazioni a livello internazionale e nazionale.
Staff
Prof. Valentina Rognoli: Materiali per il Design, Materials Experience e sensorialità, materiali emergenti e circolari (bio-based, smart, interattivi per IoT, ... ), Materiali DIY; speculative materials
Ziyu Zhou (PhD student): material education in design, material speculation
Barbara Pollini (PhD student): materiali e sostenibilità, materiali da scarti, materiali bio-based, circular materials, biodesign e biofabrication
Luca Alessandrini (PhD student): materiali da scarti, piattaforma di biobased materials
Dr. Stefano Parisi (assegnista di ricerca su progetto Erasmus+ Datemats, coordinato da Venere Ferraro): materiali e tecnologie interattivi, connessi, e smart (ICS Materials); hybrid material systems; material sugmentation.
Partners/membri del network (nazionali, europei, internazionali)
Università Vanvitelli, Napoli: Prof. Carla Langella
UniBZ: Prof. Aart van Bezooijen
HfG Offenbach: Prof. Markus Holzbach
Tu Delft: Prof. Elvin Karana
Elisava: Prof. Laura Cleries
Sheffield Hallam University: Prof. Daniela Petrelli
Los Andes: Prof. Camilo Ayala-Garcia