Gli habitat terapeutici del gruppo di ricerca LABIRINT
Mese mondiale dell'Alzheimer
Settembre è il mese mondiale dell'Alzheimer e il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano ha voluto sottolineare l'importanza del tema e della ricerca ad esso applicata attraverso la proiezione del documentario L'acqua non muore mai. Cinque domande sull'Alzheimer e l'identità, della regista Barbara Roganti, un racconto collettivo che esplora storie e relazioni legate all'Alzheimer e alle demenze, e che parla al pubblico di qualità della vita nei momenti di malattia.
Attraverso interviste, racconti e immagini, il documentario presenta anche l’attività del Laboratorio di Innovazione e Ricerca sugli Interni (LABIRINT), gruppo di ricerca del Dipartimento, diretto dal professor Alessandro Biamonti, che da anni si occupa di terapie non farmacologiche per il trattamento della sindrome di Alzheimer.
La demenza, conosciuta anche come "disturbo neurocognitivo maggiore", è una condizione che si manifesta attraverso una serie di sintomi cognitivi, psicologici e comportamentali. Questi includono problemi di memoria, apprendimento, orientamento, linguaggio, nonché disturbi del comportamento come l'iperattività, l'aggressività e la depressione.
Sebbene attualmente non esista una cura per la demenza, ci sono strategie non farmacologiche che mirano a migliorare la qualità della vita delle persone affette dalla malattia, cercando di recuperare e mettere a frutto le capacità residue dei pazienti. Tra queste, vi è la creazione di spazi abitativi terapeutici, nodo centrale delle attività di ricerca di LABIRINT che, dal 2005, indaga l'influenza degli ambienti interni sulla percezione e sul benessere di individui affetti da demenza, con un approccio multidisciplinare che coinvolge designer, studenti, associazioni e personale sociosanitario.
Habitat Terapeutici
L'habitat terapeutico non è solo uno spazio fisico, ma un ambiente che risponde a bisogni sensoriali, percettivi ed emotivi delle persone affette da demenza. Prendendo spunto dalla biologia, che definisce l’habitat come un insieme di condizioni favorevoli alla vita, i designer di LABIRINT cercano di ricreare un contesto che favorisca il benessere attraverso aspetti come luce, umidità, temperatura, colori e suoni.
Da queste ricerche è nato GRACE_Lab, un laboratorio sperimentale fondato nel 2018 in collaborazione con la Cooperativa EQUA. Situato a Figino, un quartiere periferico di Milano, GRACE_Lab si trova all'interno di un centro diurno per la cura della demenza e rappresenta un luogo dove ricerca e pratica si incontrano per sviluppare soluzioni ambientali innovative.
GRACE_lab nasce con lo scopo di progettare e sperimentare ambienti e strumenti per Habitat Terapeutici dedicati alla cura della Sindrome di Alzheimer, grazie alla presenza attiva di un team interdisciplinare composto da ricercatori, designer, operatori e caregiver.
All’interno del laboratorio di ricerca sono stati sviluppati prototipi di prodotti, soluzioni ambientali e servizi, che sono stati successivamente testati negli ambienti di Grace. Il team ha seguito e supervisionato il lavoro di diversi studenti laureandi durante lo sviluppo di Tesi di Laurea, i cui risultati sono stati realizzati e applicati all’interno della struttura.
«Credo che le paure dell'esistenza si possano affrontare solo con la consapevolezza e con la conoscenza delle nostre fragilità. Quindi una società, e di conseguenza una città, che accolga sempre più le fragilità (quante più possibile) sia il nostro vero prossimo obiettivo come progettisti ed esseri umani.»
(Alessandro Biamonti)
Home-making
Un concetto chiave per la creazione degli habitat terapeutici è quello dell’home-making, un processo che aiuta i pazienti affetti da demenza a percepire un senso di appartenenza e comfort anche in ambienti nuovi, come le strutture di cura. La creazione di una "casa", un ambiente familiare e rassicurante, è essenziale per mantenere la memoria implicita e il benessere psicologico dei pazienti, poiché la continuità delle attività quotidiane, unite a interazioni positive e regolari, permette alle persone con demenza di costruire un nuovo legame con lo spazio in cui vivono.
Un esempio di questo approccio è la terapia del treno, e dell’apposita cabina progettata da LABIRINT, che sfrutta l'ambiente simulato di un vagone (il paesaggio che scorre, la conversazione, ecc.) per creare un'atmosfera distensiva, familiare e ipnotica. Questo tipo di esperienza sensoriale e simbolica ha un effetto calmante, che riduce la necessità di interventi farmacologici.
L'efficacia degli habitat terapeutici è legata alla loro capacità di favorire l'azione come mezzo per diminuire l’uso di farmaci. Attraverso la progettazione di spazi che stimolano i sensi e incoraggiano comportamenti rilassati, i pazienti possono sperimentare una riduzione dei sintomi come ansia e irrequietezza.
«L’Alzheimer è una delle grandi sfide che dobbiamo affrontare, se vogliamo in futuro una società in grado di accogliere al suo interno le fragilità, con rispetto e dignità. Negli ultimi anni si è visto come il design possa essere un valido agente abilitante in questo ambito, contribuendo ad una maggiore efficacia delle Terapie Non Farmacologiche.»
(Alessandro Biamonti)
LABIRINT - Laboratorio di Innovazione e Ricerca sugli Interni si occupa di spazi abitati come parte della più ampia questione antropologica di abitare il mondo, attraverso un dialogo a livello internazionale tra sperimentazione didattica, di ricerca-azione e di laboratorio progettuale.
L’attività di ricerca si fonda sullo studio della fenomenologia socioculturale dei luoghi contemporanei, adottando una dimensione di analisi sense/time-based che conduce alla valorizzazione della sensorialità e della qualità percepita dei luoghi attraverso un approccio inclusivo, e all’esplorazione del rapporto tra tempo e progetto degli spazi, che conduce a studiare le strategie ‘adattive’ e i nuovi modi d’uso dei luoghi.