ReverseLab

Uno spazio per l’arte contemporanea tra il carcere e la città

È stato inaugurato lo spazio ReverseLab nella Casa Circondariale di Milano San Vittore “Francesco Di Cataldo”, nato dalla sinergia tra Carcere, Politecnico di Milano e PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, reso possibile dal contributo di Fondazione di Comunità Milano e realizzato in collaborazione con Forme Tentative e Philo – Pratiche filosofiche.

Il progetto si inserisce nell’ambito delle attività di Off Campus San Vittore ed è condotto dal gruppo di ricerca multidisciplinare e interdipartimentale del Politecnico di Milano “Laboratorio Carcere”, che coinvolge il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani e il Dipartimento di Design, con le figure di Francesca Piredda, Mariana Ciancia, Chiara Ligi, Maria Maramotti, e che da oltre un decennio lavora in rete con altre realtà sul tema carcere.

ReverseLab riqualifica e riattiva uno spazio ormai inabitabile — una galleria del seminterrato del primo raggio del Carcere di San Vittore, chiusa dalla seconda metà degli anni ’80 del 900 — trasformandolo in un luogo dedicato alla produzione artistica e culturale. Grazie al progetto, quest’area dismessa viene convertita in un laboratorio permanente, che ospita attività formative rivolte alle persone detenute, ma anche in uno spazio espositivo aperto al pubblico, con l’obiettivo di creare forme di dialogo e integrazione tra il carcere e la città.

«La presenza di un laboratorio di progettazione permanente come Off Campus San Vittore, ora attivo sul progetto ReverseLab, crea i presupposti per ragionare sugli spazi ma anche sulle persone, per raccontare un altro carcere possibile.»

Giacinto Siciliano, Direttore della Casa Circondariale Milano San Vittore “Francesco Di Cataldo"

Lo spazio trasformato viene restituito al carcere per attività trattamentali, ospitando opere site-specific frutto del lavoro delle persone detenute che partecipano a workshop tenuti da artisti diversi. La curatela della realizzazione delle opere è affidata al PAC di Milano, che individua e invita artisti in grado di dialogare con lo spazio destinato al progetto e di collaborare alla creazione di un’opera con gli stessi abitanti del carcere.

Il primo workshop 

Aperto alle persone detenute di vari reparti, il workshop si è svolto da marzo a metà giugno 2024. Durante gli incontri tra l’artista Maurice Pefura, i partner Philo – Pratiche filosofiche, il team “Laboratorio Carcere” del Politecnico di Milano, Forme Tentative e i partecipanti, sono stati realizzati frammenti multimateriali esplorando tecniche interpretative ed espressive differenti, come scrittura, pittura, disegno e pratiche performative, con l’obiettivo di intercettare modalità espressive coerenti con le capacità e volontà personali di ciascuno, e di creare un'opera d'arte collettiva.


Il laboratorio artistico rappresenta da una parte un percorso di apprendimento multidisciplinare, in cui l’approccio aperto e inclusivo promuove la crescita personale e l'acquisizione di competenze utili per il reinserimento nella società, dall’altra, ha valore sperimentale, come esperienza pilota delle successive previste a cadenza semestrale. Ogni edizione, infatti, avrà una durata temporanea di circa sei mesi e vedrà il coinvolgimento di un artista differente e la riqualificazione incrementale di una porzione del seminterrato. Lo spazio verrà gradualmente conquistato dall’arte e dalla qualità del vivere.

Gli artisti sono quelli che fanno casino

L’opera site-specific della prima edizione ReverseLab lavora sul rapporto tra interno ed esterno e tra corpo e spazio, attraverso la costruzione di un paesaggio inedito all’interno della galleria espositiva principale. Gli innumerevoli frammenti che compongono l’opera sono realizzati dalle persone detenute guidate dall’artista Maurice Pefura, con la curatela artistica di Diego Sileo (PAC Padiglione di Arte Contemporanea Milano).

Il risultato è la mostra intitolata “GLI ARTISTI SONO QUELLI CHE FANNO CASINO. Frammenti dal carcere di San Vittore”, che consiste nell’assemblaggio di migliaia di frammenti espressivi su tessere di carta e altri materiali: frasi, pensieri, immagini, disegni, figure che vanno ad occupare tutte le pareti della lunga galleria e, in questo modo, convertono lo spazio chiuso in un nuovo paesaggio urbano.

Le installazioni sonore e la Stanza della memoria 

La mostra è arricchita da installazioni sonore con le voci delle persone detenute che echeggiano nello spazio di alcune celle ormai in disuso. Nella angusta cella “Sole, dove sei?” è catturata l’angoscia del primo giorno in carcere, mentre in “Désolé maman” le voci trasmettono un forte senso di nostalgia e amore per la famiglia. In “Ho perso la luna” vengono raccontati il rapporto con gli altri, le difficoltà quotidiane, il ribaltamento del rapporto con lo spazio, limitatissimo, e il tempo, che sembra non scorrere mai; “Non spegnere la luce” apre uno spaccato sul futuro.

Una “Stanza della memoria” restituisce invece la trasformazione dello spazio sino alla sua forma attuale, mediante un video realizzato con la tecnica di rilievo della fotogrammetria e un audio che riporta le testimonianze della polizia penitenziaria relative alla storia del carcere.

«Gli Off Campus, spazi gestiti direttamente dall'università in quattro contesti marginali della città, sono dispositivi di prossimità tramite cui il Politecnico di Milano diventa un attore all’interno dei contesti più fragili, creando un meccanismo che porta innovazione all'interno dei contesti in cui operiamo. Nel caso di San Vittore, detenuti, agenti e operatori non sono fruitori del progetto, ma partecipanti attivi che contribuiscono a cambiare le narrazioni e a promuovere tracce di cambiamento.»

Francesca Cognetti, Delegata della Rettrice al programma Off Campus del Politecnico di Milano

OFF CAMPUS | Il Cantiere per le Periferie è un’iniziativa promossa da Polisocial, il programma di impegno e responsabilità sociale del Politecnico di Milano, che ha come obiettivo quello di rafforzare la presenza del Politecnico nella città di Milano attraverso l’idea di un’università più responsabile, attenta alle sfide sociali, aperta e vicina ai territori e alle comunità.

La mostra sarà aperta al pubblico due giorni alla settimana (il sabato e il lunedì su due turni 14.00-15.00 e 15.00-16.00) dal 28 settembre al 28 ottobre 2024.

Per visitare la mostra è necessario iscriversi a questo link.
Visite guidate gratuite previa iscrizione, fino a esaurimento posti.

È necessario iscriversi con almeno 10 giorni di anticipo rispetto alla data della visita, al fine di ottenere un pass di accesso a San Vittore.

Per visite di gruppi o per esigenze particolari scrivere a: offcampus-sanvittore@polimi.it

Condividi su: