Design for Cultural Proximity si innesta sull’esperienza di dieci anni di ricerche e attività accademiche legate al tema della riattivazione urbana e della condivisione culturale, investigandone nuovi possibili scenari progettuali a varie scale. La cultura, intesa come motore strategico per la rinascita umanistica ed economica delle nostre città, può agire come positivo e inclusivo strumento di sviluppo con un diretto impatto nel suo intorno.

I luoghi dedicati alla condivisione culturale acquisiscono un ruolo determinante: essi devono infatti essere in grado di radicarsi e ramificare nel territorio che li ospita, sviluppandosi e attingendo al sostrato culturale, al genius loci, per attivare nuovi comportamenti nel tessuto urbano, contribuendo quindi a disegnare la città come “casa collettiva”. La cultura diventa così strettamente collegata al benessere, un benessere sostenibile che non solo rispetta l’ambiente, ma promuove anche la consapevolezza e l'innovazione sociale.

Progettare per la “prossimità culturale” significa creare spazi sani, che favoriscano relazioni attive con la città e comportamenti abitativi sostenibili. In questo quadro, la “città che cura” può essere potenziata attraverso l’individuazione e la valorizzazione delle qualità locali, che agiscono come fattori attivatori anche a piccola scala, integrando aspetti naturali, culturali, sociali e produttivi.

Questo approccio vede il progetto come un processo in continua evoluzione, capace di crescere e stratificarsi nel tempo, attivando nuovi processi di educazione, ricerca e produzione culturale.

Il gruppo di ricerca DeCuPr integra il progetto di spatial design con tecnologie avanzate, neuroscienze e intelligenza artificiale, esplorando scenari progettuali innovativi in dialogo costante con la città e la comunità. L’obiettivo è creare spazi che siano garanti di innovazione, produttori di contenuti e sistemi dinamici, aperti alla contaminazione e capaci di promuovere consapevolezza e innovazione sociale.